Ecco il nostro intervento.
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A Magenta, giovedì 16 giugno 2016 alle ore 18.00 nell’Ex Sala Consiliare, in piazza Formenti, 3, si svolgerà l’incontro sull’importanza dei ruoli nella società moderna partendo dalla presentazione del libro di Cristiana Clementi “Il cannibalismo dei ruoli”.
Interverranno, oltre all’autrice: Marco Invernizzi (sindaco di Magenta); Annarita Amadio (mediatore civile); Danilo Lenzo (giornalista, blogger e scrittore); Paola Bevilacqua(insegnante e assessore comunale alle Politiche scolastiche). Gli interventi saranno moderati dalla giornalista Elisabetta Ambrosio.
Al termine il pubblico potrà incontrare i singoli relatori e approfondire i temi trattati.
GIOVEDÌ 16 GIUGNO 2016
ORE 18.00
EX SALA CONSILIARE, PIAZZA FORMENTI, 3 – MAGENTA (MI)
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Consiglio a tutti la lettura di questo libro di Gianrico Carofiglio, autore che seguo da sempre e stimo tantissimo. Con la sua scrittura fluida, semplice ed incisiva trasmette con semplicità concetti mai banali, permettendo a chiunque di comprenderli e di identificarsi nelle situazioni che descrive.
Bello trovare uno scrittore che spazia dai racconti di Guido Guerrieri, alla esegesi delle parole, ai ricordi della sua giovinezza… che parla di psicologia! Quando sostengo che la Cultura non è e non deve essere “ingabbiata” in schemi, intendo proprio questo.
Non tutti sono nati per studiare, per andare all’Università, non tutti amano stare ore e ore, o addirittura anni, sui libri e a molti non piace nemmeno leggere. Ma non siamo tutti uguali ed è giusto che sia così. Ognuno ha il proprio posto nel mondo e nella società, siamo tutti utili e necessari (mai indispensabili!), tutti funzionari di un medesimo progetto, come dice Galimberti, che è quello della natura, quello che prevede il nostro passaggio sulla Terra e la nostra inevitabile scomparsa.
Ma perché non vivere al meglio delle proprie possibilità, soprattutto intellettivamente parlando? Ognuno per come sa e per come può. Chi più sa, quindi, e chi più può ha, credo, il dovere di gettare il seme della curiosità sulla strada dei propri simili, allargando lo spettro della conoscenza, senza rimanere confinati all’interno delle proprie competenze specifiche.
Amo in Carofiglio la sua capacità di spaziare da un argomento all’altro con leggerezza e competenza, frutto di indubbia esperienza di vita.
Pur non facendo lo stesso mestiere, ho ritrovato con piacere nelle sue parole (Capitolo: “Canestri”) all’interno di questo libro, tantissimi spunti di riflessione, gli stessi che fornisco ai miei clienti durante le sedute di formazione. A riprova del fatto che quando si parla di concetti e di nozioni universalmente applicabili, non occorre uno specifico titolo di studio per diventarne divulgatori.
Se Carofiglio si fosse limitato a scrivere di materie giuridiche, se io parlassi sempre e solo di emozioni, se un falegname nel fare un tavolo non spiegasse al suo cliente la differenza tra un tipo di legno ed un altro, se un artista non esprimesse le sue doti al di fuori del palcoscenico, se un medico rinunciasse ad infilarsi una naso da clown girando tra le corsie di un ospedale, semplicemente perché questo non fa parte del suo lavoro, la cultura non circolerebbe più.
Tutto ciò che arricchisce il nostro bagaglio di competenze, nell’apprendere e nel trasmettere, nel promuovere e nel recepire, ma soprattutto nell’imparare a porci le giuste domande, anziché andare perennemente alla ricerca di risposte, è cultura.
Facciamola circolare e per una volta…non temiamo di venire contagiati!